martedì 31 marzo 2009

Trockij

Trockij Lev Davidovic,pseudonimo di Leiba Bronstejn,fu il vero vincitore della rivoluzione sovietica.Il suo biografo lo descrive come un personaggio eroico in un dramma irreale e innaturale a una generazione prosaica e intristita .Sembrava estraneo all'atmosfera meschina del primo piano economico di Lenin (Nep).Si estraneò tanto da non avvertire la lenta conquista del potere totale da parte di Stalin che si concretizzò alla morte di Lenin.Il teorico della rivoluzione permanente e mondiale ebbe la peggio contro chi teorizzava la rivoluzione in un solo paese,l'Unione sovietica.Dopo essere stato esiliato ,il protagonista che aveva visto passare la rivoluzione sotto la pancia di un cavallo,fu assassinato in Messico da un sicario di Stalin con un colpo di piccozza alla testa.All'assassino fu concessa la più alta onorificenza sovietica.La furia staliniana si scatenò contro i suoi seguaci e i suoi parenti ,tanto da far scomparire il cognome di Bronstejn dal paese.Finiva nel sangue chi con il sangue aveva affermato la rivoluzione comunista.

domenica 29 marzo 2009

Il linciaggio di Giovanni Falcone.

Sono importanti le testimonianze di Chiaromonte,Patrono e Bocassini e la lucida ricostruzione fatta da Lino Iannuzzi.Di Gerardo Chiaromonte basta leggere "I miei anni all'Antimafia ",Calice Ed.,pagg.77-87.Di MarioPatrono,autorevole membro del Csm,"Il cono d'ombra",Cerri ed.,pagg.103-105.Di Ilda Bocassini ,sostituto procuratore a Milano,l'intervista al Corriere della sera,rilasciata il 24 maggio '92,due giorni dopo l'attentato.

Vespasianonel bimillenario della nascita.

Sta passando in tono minore una ricorrenza vanto delle genti sabine :la nascita di Flavio Vespasiano.E 'probabile che la classe politica ,tutta presa dalla prossima campagna elettorale,giocata spesso per interessi di bottega ,abbia dimenticato il passato per ,come si dice oggi ,guardare avanti ,al futuro,al loro futuro.Ricordo altre celebrazioni,con la regia del Prof. Benedetto Riposati,quando a Rieti si tennero seminari di studiosi conclusi alla presenza del Presidente della Repubblica.Altri tempi ,altre sensibilità,altra cultura.Eppure Vespasiano è considerato dagli storici secondo ,per grandezza ,solo ad Augusto,il quale però poteva vantare origini divine ,discendendo ,con la casa Giulia,da Venere.Ma se Vespasiano non aveva origini divine aveva ,per Svetonio ,poteri divini ,tanto da far camminare storpi e dare la vista a ciechi.Era nato a Falacrine ,l'odierna Cittareale,il 17 novembre del 9 dC.Dopo il suicidio di Nerone ,la scelta di un homo novus ,non della stirpe giulio-claudia ,si ritenne come necessità impellente.Lo stato era a pezzi,preda dell'anarchia delle legioni militari,le finanze allo stremo,in alcune parti dell'impero molte città importanti si erano ribellate a Roma.L'impero si era globalizzato grazie agli scambi commerciali e l'economia cominciò a fiorire nei paesi non italici.La crisi economica si era abbattuta su Roma.I provinciali ,di fatto ,erano esclusi dal potere politico nelle mani del Senato.La borghesia ,che deteneva la ricchezza dell'impero,era esclusa dal governo.Erano equites,piccoli imprenditori,armatori,finanzieri,cambiavalute,commercianti,liberti,tutte forze che tifavano per un cambiamento del potere romano.A saldare tutti questi interessi provvidero le legioni d'Oriente che acclamarono imperatore Vespasiano che si trovò a combattere contro Rufo,contro Galba ,contro Vitellio.Alla fine prevalse Vespasiano che ,come prima Augusto ,fu acclamato salvatore dell'impero.In politica,fu uomo forte ,deciso e generoso, con grandi qualità amministrative e finanziarie.In poco tempo risanò le finanze dello stato.Diede inizio a grandiose opere pubbliche fra le quali spicca il Colosseo.Morìnel 79 dC.Nei Musei capitolini ,in una grande tavola bronzea ,ritrovata nel 1300 da Cola di Rienzo,è incisa la Lex de imperio divi Augusti Vespasiani.E' un capolavoro di architettura costituzionale.

venerdì 27 marzo 2009

Aldo Moro a Rieti.

Era la vigilia delle elezioni politiche del'76.L'anno prima la Dc aveva perduto molte amministrazioni regionali e provinciali;dal disastro si salvò soltanto Rieti ma fummo mandati all'opposizione dalla solita ambiguità socialista e repubblicana .Aldo Moro venne ad aprire la campagna elettorale in un teatro Vespasiano gremito di folla.A me .da poco segretario provinciale del partito,spettò il grande onore di presentare l'illustre ospite.Sul tavolo della presidenza, accanto a Moro, sedevano Franco Maria Malfatti ,il sen.Cervone e Serafino Pasquali ,segretario cittadino.Moro si disse preoccupato della situazione del paese ,già preda di attentati terroristici,e dichiarò che era giunto il momento di allargare il governo alle masse comuniste.Di fatto,da Rieti ,lanciò il progetto della solidarietà nazionale.Dal canto suo ,Enrico Berlinguer ,in una intervista rilasciata a Gianpaolo Pansa per il Corriere della sera,sostenne che il partito comunista sovietico aveva perduto la spinta propulsiva iniziale e ritenne la Nato uno strumento indispensabile per la pace. Si gettavano le basi per un governo di solidarietà nazionale.

domenica 22 marzo 2009

Miserabile

Ho preso parte a molti incontri politici,a diversi livelli,locali,provinciali e nazionali.Ho partecipato a scontri verbali durissimi,a dibattiti infuocati quando il mondo era diviso in due:da una parte i comunisti ,gli anticomunisti dall'altra.Ma sempre in un clima di rispetto per la persona umana anche se portatrice di valori antagonisti.Con i vecchi comunisti ha ancora un profondo rapporto di stima e amicizia..L'antagonosmo di una volta è stato soppiantato da dispute culturali nelle quali si va sempre a finire nel trovare una giustificazione all'azione e al pensiero dell'avversario che fu..Profondamente convinto di ciò ,mi sono trovato ,nella seconda decade di marzo del 2009,in un incontro per esaminare la candidatura a Sindaco del mio paese .Ho partecipato all'incontro con animo sereno perchè amo il mio paese natio e perchè vorrei che alcune realizzazioni potessero vedere la luce dopo anni di oblio.Fra queste il ripristino dell'Eremo francescano di S.Eleuterio,da me riportato alla luce insieme ad alcuni amici e la chiesa di San Lorenzo per la quale l'amico Franco Cipriani ha raccolto firme per una petizione da inviare alle competenti autorità.Nel corso dell'incontro ,nel prendere le difese di un candidato,esaltandone le doti umane e politiche,mi sono sentito apostrofare come miserabile da un professinista e dal proprio figlio.Alle mie rimostranze ,ho rischiato una aggressione verbale che per poco non si è trasformata in fisica solo grazie all'intervento degli amici presenti.Data la mia età e le mie condizioni di salute avrei rischiato molto.Non mi era mai capitato nella lunga militanza politica.Ho scavato rapidamente nella memoria per trovare una giustificazione all'aggresssione.Miserabile non si riferiva all'etimo latino perchè le mie condizioni economiche sono tutto fuorchè misere,a meno che non si ritenga misero,povero, colui che non possiede terre o boschi.Ma questa è una concezione economica pre-rivoluzione francese.Ma sì era così.Sei un miserabile perchè non hai terreni da lottizzare o boschi da tagliare.Mi è tornato in mente quando negli anni sessanta impedimmo la redazione di un programma di fabbricazione fatto nell'interesse di pochi a scapito dei tanti coltivatori diretti.Fu proprio la sezione DC di allora ad opporsi.Ma sì ora ricordo :amici della DC ,più volte,chiesero notizie circa i confini dei boschi comunali.E' vero ,ero stato contro la rendita parassitaria per difendere i deboli contro i presunti prepotenti.E quindi dal loro punto di vista io sono un nemico di classe.Non mi pento di nulla e proseguirò con più forza quella che da oggi sarà il vero impegno.

lunedì 9 marzo 2009

STALIN

Per tutta la vita fu ossessionato dal legame fra il dubbio,il sospetto ,il tradimento.Il suo decisionismo nel fucilare anche gli amici di partito o farli morire nei Gulag siberiani scaturì anche da uno solo dei tre elementi.

mercoledì 4 marzo 2009

Paolo VI e Alcide De Gasperi

Giovanni Battista Montini,amico di DeGasperi negli anni difficili del fascismo,così dedica una foto alla famiglia:"Alla famiglia del compianto onorevole Alcide De Gasperi nel decennio dalla morte dell'uomo esemplare ,del cattolico sincero,dell'uomo politico libero e forte,che con l'esempio,la parola,l'azione sapientemente segnò alla Democrazia Cristiana le vie della sua missione per la civile prosperità e per l'ordine sociale del Popolo italiano ,e questo dalle rovine della guerra riportò alla ricostruzione nella pace e alla dignità internazionale".

lunedì 2 marzo 2009

Benedetto Croce e De Gasperi.

Benedetto Croce ,uno dei più grandi filosofi del paese e deputato al Parlamento ,così scrisse a De Gasperi:"Io penso a te non politicamente ma umanamente e mi faccio presente la vita che sei costretto a condurre e ti ammiro e ti compiango,e ti difendo contro la gente di poca fantasia che non pensa alle difficoltà e alle amarezze che è necessario sostenere ad un uomo responsabile di un alto ufficio per l'Italia e di proteggere la sorte pericolante della civiltà,laica o non laica che sia".

Il testamento di Alcide De Gasperi.

Il testamento di Alcide De Gasperi,l'uomo che ha ricostruito politicamente,moralmente e materialmente un paese uscito a pezzi dala guerra,è rappresentato da una lettera affidata alla moglie:"Cara Francesca ,se la Provvidenza vorrà chiudere la mia vita terrena,prima che io abbia assolto il mio compito di padre,affido alla Suprema Paternità di Dio le mie bambine..NON POSSO LASCIARE LORO MEZZI DI FORTUNA PERCHE'ALLA FORTUNA HO DOVUTO RINUNCIARE PER TENERE FEDE AI MIEI IDEALI.Muoio con la coscienza di aver combattuto la buona battaglia e con la sicurezza che i nostri ideali trionferanno".