giovedì 22 ottobre 2009

Il figlio del ferroviere

Mio padre era un ferroviere ,esattamente un capostazione .Sono nato nella stazione di Contigliano dove ho vissuto i primi tre anni di vita.Penso che nessun figlio di ferroviere possa aspirare ,oggi,a diventare senatore.La selezione politica era legata all'impegno personale sul territorio e a fortissime motivazioni ideali.Profondamente anti-sovietico,mi creava angoscia il solo pensare che l'impero bolscevico,con i suoi assassini e le sue malefatte ,potesse conquistare il nostro amato paese.Dei comunisti condividevo il solidarismo ma non il collettivismo e la visione pianificatoria dell'economia.Ero e sono un keynesiano.Per questo ho aderito alla Democrazia Cristiana,il partito di De Gasperi,Fanfani,Andreotti,Piccioni,La Pira,Donat Cattin,Piccoli,Rumor,Colombo , Aldo Moro,Cossiga.Molti,quasi tutti, li ho conosciuti da vicino.Di tutti conservo un ricordo fatto da profonda stima e ammirazione che cresce sempre più se paragonati ai personaggi politici odierni,dediti a scontri verbali da bettolieri e tesi ad affermare il predominio personale piuttosto che rivolgersi al bene comune.Dalla odierna grande palude si possono salvare in pochi e su tutti Berlusconi ,Tremonti e Maroni.Il resto crea solo angoscia.

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