giovedì 1 ottobre 2009

In Russia la terra è tornata ai contadini.

Il 21 giugno del 1902,la Duma,il Parlamento russo,ha autorizzato la vendita delle terre ai privati ,seppure con alcune limitazioni riguardanti soprattutto i cittadini stranieri.Per evitare il ritorno al latifondo è stato stabilito che le singole proprietà non possano superare il 10% della superficie della regione interessata.Dopo 85 anni i dipendenti dei sovchoz e dei kolkhoz vedono consolidati i loro diritti di proprietà come singoli cittadini.L'iniziativa è una condanna del macroscopico errore commesso da Stalin quando eliminò i piccoli proprietari con una vera e propria guerra di sterminio,dal sapore stranamente di odio etnico.Bisognava eliminare i Kulaki,vere e proprie zecche,sporchi rappresentanti di una società retrograda che nulla aveva a che fare con la dittatura del proletariato.In nome del proletariato furono uccise milioni di persone ,sopratttto in Ucraina..La deportazione in vagoni piombati prelude ad altre deportazioni operate dai nazisti nei confronti degli ebrei.Delle deportazioni e persecuzioni comuniste scrive Vassiliy Grossman"Minacciavano la gente con i fucili,come invasati,chiamando i bambini piccoli bastardi kulaki e urlando parassiti.Si erano venduti alll'idea che erano dei paria,degli intoccabili,dei parassiti.I bambini erano meno delle pulci.Consideravano i kulaki come degli animali,dei porci,senza anima,con malattie veneree,erano nemici del popolo.Anche i nazisti ,più tardi proclamarono che gli ebrei non erano esseri umani.Nazismo e comunismo sono finiti nella discarica della Storia.Solo in Italia ai loro eredi viene concessa la possibilità di governare il paese.Non hanno ancora fatto i conti con la Storia.

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