sabato 26 dicembre 2009

Ancora sull'antisemitismo.

L'antisemitismo è un fenomeno vecchio,non come l'uomo ma sicuramente come il cristianesimo.Il popolo deicida dei cristiani subì ricorrenti persecuzioni e saccheggi.Sembrerà strano ,ma solo sotto l'Impero romano gli ebrei ebbero la massima libertà ,sia di culto che di autonomia giuridica .Ma i romani erano tolleranti nei confronti di tutte le religioni.Le basi dell'antisemitismo moderno, che porterà ai forni crematori,si ha con quello che A.Gluksmann chiama il grande evento ,la rivoluzione francese, con i maestri del pensiero,les maitres penseurs,e con i loro seguaci.L'ebreo era per Hegel il nemico dello stato,il pezzente d'Europa.Per Proudon,a sinistra,era una razza incapace di formare uno stato ma specializzata nello sfruttare gli altri.Piano ,piano ,i padroni del pensiero passano la mano alle Ss.La formula dell'ebreo,stato nello stato,è di Schiller per il quale era ebrea ogni forma di anti statualità.Sì,Schiller.Nella Missione di Mosè,descrive l'ebreo tipico,vestito di un lungo caffettano con dei ricci di capelli neri.Il poeta si domanda se anche lui fosse tedesco e perchè.Quando questo pensiero passa dai maestri allo stato si ha lo sterminio di massa.Uno stato organizzato deve espellere da sè,in qualunque modo, gli ebrei.Secondo Glukmann solo gli italiani ,fra tutti i popoli,sono i meno antisemiti,malgrado le leggi razziali del'38.Lo sono perchè non hanno il senso dello stato ma sono individualisti.

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