venerdì 15 gennaio 2010

Un giornalista mi infastidisce.

Un cronista di una pagina locale di un quotidiano non tralascia occasione per cercare di mettermi in cattiva luce.Non capisco il perchè:non l'ho mai denigrato,non lo ho mai attaccato politicamente,ho sempre rispettato lui e i suoi colleghi ,eppure ,a ritmo decennale ,sono oggetto dei suoi strali.Ha iniziato a perseguitarmi all'inizio degli anni '80,calcando la penna in una vicenda giudiziaria che mi riguardava e che poi è finita ,come tutte ,in una bolla di sapone.Ha proseguito con la Tangentopoli reatina degli anni '90,una cosa da paese,non risparmiandosi nemmeno un momento dall'attaccare me e i miei colleghi.L'ho riletto nel 2000,moralisticamente schierato contro i politici, tralasciando di preoccuparsi del rispetto del segreto istruttorio,come appariva nei verbali di trascrizione di ulcuni interrogatori.Anche questa volta è rimasto deluso.Arriviamo al 2010 e il nostro approfitta della morte di un amico per accusarmi di insensibilità.Sono abituato ad esercitare la pazienza.In me prevale sempre la ragione,il buonsenso rispetto alla reazione istintiva;ancora una volta ho subito.Ma fino a quando?E mi domando il perchè di questo accanimento nei miei confronti.Se non ci sono motivi politici,se non ci sono screzi personali,cosa c'è alla base di questa evidente inimicizia?Un sentimento di invidia?Sicuramente non è qualcosa che ha a che fare con la psicopatia.Ma allora cosa è.E se un giorno mi finisse la scorta di equilibrio e lo prendessi a calci in c...?

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