mercoledì 26 agosto 2009

Ma quali economisti?

Hanno pontificato per anni,hanno occupato pagine di giornali,dibattiti televisivi,posti di governo,con una spocchia dovuta al fatto di credersi dei soloni in un settore delicato come la vita economica dei popoli e dei singoli.Poi ,presi di contropiede da una micidiale crisi economico-occupazionale ,hanno trasformato la loro spocchiosa predicazione in incerti se e ma.La Regina d'Inghilterra ,invitata a partecipare ad un incontro di economisti delle più famose scuole di pensiero anglo-americano,chiese ai presenti come mai non avessero previsto la crisi economica,Silenzio imbarazzante.Avrebbero dovuto ammettere la loro somaraggine.Anche nel nostro povero paese c'è qualcuno,più di qualcuno,quasi tutti gli economisti,hanno innestato la marcia indietro.Dal liberalismo sono tornati alla visione keynesiana,quella che prevede l'intervento dello stato nei rapporti economici.La crisi intanto impazza ,uccide l'occupazione,mette in pericolo il risparmio.Il tutto causato da un capitalismo impazzito che ha aperto la via all'inserimento nel mondo del mercato di grandi paesi come la Cina e l'India.La sete di guadagno ha spinto l'Omc ,nel 1995,con il congresso di Marrakech,a liberalizzare il mercato senza protezione per le attività nazionali.Ecco la disoccupazione,la crisi delle banche,l'imbarazzo di tutte le forze politiche e sindacali unitamente ai professori di economia.Un invito:facciano gli storici dell'economia e non si azzardino a fare previsioni economiche.

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