martedì 16 febbraio 2010

La Dc e la questione morale.

Non ho partecipato con responsabilità dirette alla vita politica reatina negli anni '50 e 60,ero troppo giovane.Sono stato tra i protagonisti negli anni '70 e 80,prima come assessore alla Pubblica istruzione,al Turismo e allo Sport della provincia,poi come Presidente ,come segretaio provinciale e ,infine, come senatore.Posso semplicemente fare una constatazione:nel ventennio che mi ha visto protagonista,insieme ad altri Dc,non si è mai registrato un solo caso che sul piano morale potesse mettere in difficoltà il partito.Eppure eravamo in posizione di comando in quasi tutti gli enti ma mai,dico mai ,ci è passato per la testa di arricchirci a spese della comunità.Primo perchè avevamo forte il senso dello stato e del partito ,secondo non volevamo offrire al Pci occasioni di critica,terzo perchè eravamo controllati dai nostri elettori che non ci avrebbero mai perdonato un tradimento al loro voto.Un ventennio di sviluppo ,con tante scuole nuove,tante strade,tantissime attività industriali e mai uno scandalo.Questa la forza della Dc.Poi Tangentopoli e anche noi finimmo nel mirino delle procure con avvisi di garanzia che rappresentarono una vera e propria condanna.Per molti fu la fine di una brillante carriera politica nell'interesse delle popolazioni sabine.Ci difendemmo nei tribunali e non dai tribunali.Fummo assolti ma nel frattempo altri avevano preso il nostro posto e, a dire il vero,nel cambio, il popolo non ha guadagnato ma rimesso.

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